Stefano Fresi e Giovanni Anzaldo nel gioco teatrale de L’isola degli schiavi – Piccolo Eliseo

Stefano Fresi e Giovanni Anzaldo nel gioco teatrale de L’isola degli schiavi – Piccolo Eliseo

Da mercoledì 22 marzo a domenica 9 aprile 2017

L’isola degli schiavi
di Pierre de Marivaux
Traduzione e adattamento di Ferdinando Ceriani e Tommaso Mattei

Personaggi e interpreti (in ordine di apparizione)

Papele, servo Giovanni Anzaldo
Eufrosine, marchese Ippolita Baldini
Silvia, serva Carla Ferraro
Ificatre, conte Stefano Fresi
Trivellino, governatore Carlo Ragone

Scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
Musiche Stefano Fresi
Luci Andrea Burgaretta

Regia Ferdinando Ceriani

Produzione KHORA.TEATRO E TEATRO STABILE D’ABRUZZO

Un classico di sorprendente attualità

E se esistesse un’isola in cui i padroni non fossero più tali e gli schiavi potessero prendere il loro posto smascherando tutte le malefatte che sono stati costretti a tollerare, al fine di riportarli sulla retta via?

L’isola degli schiavi, una commedia scritta nel 1725 per i Comici italiani di Parigi, quasi tre quarti di secolo prima della Rivoluzione francese, non ipotizza drastici rivolgimenti sociali, né l’abolizione dei privilegi, ma una ‘piccola’, semplice, utopia umana: la possibilità di riabilitarsi.

Quattro dispersi, Ificrate e il suo servo Arlecchino, Eufrosine e la sua serva Cleante, sono gettati da un naufragio su un’isola dove un gruppo di schiavi, governati da Trivellino, ha fondato una singolare repubblica, in cui i servi scambiano il loro posto con quello dei padroni e sono liberi di vendicarsi dei torti subiti mentre i padroni sperimentano quali mali si patiscono in schiavitù.
Trivellino, con inflessibile dolcezza, guida, come farebbe un regista teatrale, i quattro in una sorta di onirico gioco fatto di travestimenti, di scambi di ruolo, in cui le maschere della commedia dell’arte sbiadiscono per trasformarsi in personaggi vivi, in carne ed ossa.

Marivaux ne descrive l’ingegneria dei sentimenti: non perde un solo passaggio, una sola vibrazione di quanto avviene nell’animo di ciascuno e nel campo magnetico che collega un animo all’altro.
Centocinquanta anni dopo Arthur Rimbaud scriveva che la cosa più importante non è cambiare il mondo, bensì la vita; e ancora oggi, dopo la débâcle delle rivoluzioni storiche, è difficile non chiedersi se il fallimento non sia cominciato dalla convinzione che il cuore sia solo una ‘sovrastruttura’.

Un testo classico, di sorprendente attualità per la sua storia (un naufragio, un’isola, servi e padroni messi a confronto, la necessità di favorire un dialogo tra di essi) – sottolinea Ferdinando Ceriani – ma è anche un grande gioco teatrale in cui il teatro svela allo spettatore le sue enormi potenzialità espressive e comiche.

Durata:

PICCOLO ELISEO
Da mercoledì 22 marzo a domenica 9 aprile 2017

Orario spettacoli:
martedì, primo mercoledì di replica, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00
mercoledì e domenica ore 17.00
Biglietteria tel. 06.83510216 |Giorni e orari: da martedì a domenica 10.00 – 19.00
Via Nazionale 183 – 00184 Roma
Biglietteria on-line www.teatroeliseo.com e www.vivaticket.it
Call center Vivaticket: 892234
Prezzi da 21 € a 30 €
Riduzioni e agevolazioni a norma di legge

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