Comunicato stampa
IL MURO DELLA TERRA:
UN’ESPERIENZA TEATRALE CON I DETENUTI DI REGINA COELI
Martedì 21 marzo ore 15 – Struttura Carceraria di Via della Lungara
Per due mesi a Regina Coeli un gruppo di detenuti ha partecipato a un laboratorio teatrale tenuto da Antonello Azzarone e Gabriele De Simone, due giovani attori specializzati nel teatro sociale.
”La formazione teatrale in situazioni di disagio diviene un momento di riflessione sul Sé e di recupero della propria dignità, indipendentemente dai percorsi del vissuto di ciascuno Questa profonda verità del nostro lavoro ha incontrato la sensibilità del Direttore della casa circondariale Silvana Sergi, del Direttore Aggiunto Anna Angeletti e della responsabile dell’ area pedagogicaMargherita Marras…” spiega Gennaro Colangelo, Direttore Artistico del progetto Il muro della terra.
Il titolo è tratto da una raccolta poetica di Giorgio Caproni, e proprio la letteratura del Novecento sarà oggetto della dimostrazione di lavoro che concluderà l’esperienza formativa il 21 marzo presso la struttura carceraria di via della Lungara, in occasione della Giornata Mondiale della Poesiapatrocinata dall’UNESCO.
Il progetto è supportato dal Soroptimist International d’Italia e dall’Associazione IDEANDO Onlus. Interverrà anche la Vice Presidente Nazionale del Soroptimist International d’Italia Anna Edy Pacini. ”Fra i nostri scopi associativi l’impegno sociale e culturale è fondamentale, questo progetto rappresenta un segno di speranza: attori, detenuti e studenti che partecipano allo spettacolo finale saranno indistinguibili almeno per un giorno” dice Maria Grazia Di Filippo presidente del Club Roma Tiber.”Abbiamo già prodotto eventi di spettacolo per il Giubileo, per la valorizzazione dei beni culturali e per i ragazzi dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, ma il senso morale di questa esperienza assume per noi un significato speciale…” ribadisce Patrizia Tommasi, Presidente di IDEANDO Onlus
In scena saranno recitati testi di Eugenio Montale, Alda Merini, Eduardo De Filippo, Erri De Luca, e altri protagonisti del Novecento italiano, con musiche dal vivo.
E poiché l’etica della nuova spettacolarità si nutre di immagini forti, l’icona di riferimento è nella stessa locandina, che riproduce una natura morta del MaestroCarlo Cupini che raffigura un libro che spezza le catene.
Info Francesco Caruso Litrico Ufficio stampa fralit@alice.it