“Un tirchio quasi perfetto” commedia un po’ troppo furba

Abbiamo visto la commedia francese “Un tirchio quasi perfetto” con Dany Boon (titolo originale “Radin l’avaro”). E’ la storia di un tirchio cronico senza speranza che passa la giornata a risparmiare su tutto allontanando inevitabilmente qualsiasi persona o vera amicizia….fino a quando non dovrà scontrarsi con due realtà molto forti, due donne che lo porteranno ad un bivio: cambiare o rimanere freddo calcolatore?

Il film ha alti e bassi.. la prima parte e’ gradevole per il cinismo (la parte migliore) del protagonista che rappresenta il suo presente..

nella seconda parte del film il film sterza in un ritmo più leggero trasformandosi nella classica commedia francese per over 35 (e questo comunque potrebbe essere anche un punto di forza) pronta ad essere acquistata dall’Italia per l’ennesimo remake con l’ennesimo 50/55enne comico (sempre gli stessi) alle prese con la vita che non vuol cambiare….

fino alla terza parte del film quella che spinge lo spettatore ad emozionarsi e a commuoversi (la regola del doppio piacere risate e commozione) quasi a voler distogliere il pubblico dall’eccessiva leggerezza del film.

Un film all’apparenza (e forse anche realmente) “furbo” che si regge molto sull’idea e alterna gag a momenti di immedesimazione e riflessione, però i momenti migliori sono quelli legati al cinismo.

Indicato per chi ama l’attore e per chi adora le commedie francesi. Voto 6

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