TRE UOMINI E UNA PECORA … UN MATRIMONIO DA INCUBO FOTO DI SCENA, NOTE DI REGIA E DI PRODUZIONE

TRE UOMINI E UNA PECORA … UN MATRIMONIO DA INCUBO FOTO DI SCENA, NOTE DI REGIA E DI PRODUZIONE

Quando il giovane inglese David annuncia che sta per sposarsi con un’australiana, i suoi sciagurati compagni danno un significato completamente nuovo alla frase “nella buona e nella cattiva sorte”! L’ultra-caotico giorno delle nozze mette alla prova il matrimonio tra i due, il rapporto di David con i suoi tre testimoni, e rischia di trasformare quello che dovrebbe essere il più bel giorno della loro vita… nel peggiore di tutti.

 

 

NOTE DI REGIA
Molto tempo prima del film Priscilla, ero un vero pioniere dei ‘filmini da matrimonio’. Durante l’adolescenza avevo un mio piccolo business parallelo che consisteva nel girare filmini ai matrimoni. Questo succedeva all’epoca in cui una videocamera pesava più del quattordicenne che cercava di usarla. Avete idea di quante volte mi sia capitato di riprendere una madre della sposa ubriaca intenta a ballare YMCA? All’età di ventitré anni ho giurato a me stesso che non avrei MAI PIU’ messo piede ad un matrimonio. Compreso il mio. Ma il nostro karma può giocarci dei brutti scherzi. Dopo Priscilla (per motivi assurdi) tutto quello che mi veniva offerto da Hollywood erano maledetti film sui matrimoni. Centinaia, se non migliaia di schifezze. Il solo modo per farmi affrontare questo orribile genere di film sarebbe stato quello di farlo a modo mio. Questa possibilità si è concretizzata con Tre uomini e una pecora – inteso come una specie di ‘Die Hard a un matrimonio’. Avrei finalmente ottenuto la mia vendetta. La sceneggiatura era originariamente ambientata in Inghilterra, ma trasferirla in Australia mi ha dato la scusa perfetta per tornare a casa. Avrei potuto fare qualcosa per nel mio Paese, riunire la vecchia squadra e ricreare un po’ di magia. Il problema era che la maggior parte dei componenti del team si trascinava negli uffici di produzione con l’aiuto di deambulatori e stampelle (vivere oltreoceano per 17 anni può farti questo). Ma non importava. Abbiamo risistemato i tutori, stretto i busti e lucidato le sedie a rotelle e siamo partiti rischiando il tutto per tutto. E’ stato David Niven a formulare il suo famoso avvertimento ‘più ti diverti giranndo un film, maggiore sarà il disastro al box office’. L’ultima volt ache mi ero divertito così era stato realizzando Priscilla. Se riunisci in un solo posto tante persone così divertenti, cosa pensi possa succedere? C’erano giorni in cui la sola cosa che potevo fare era piazzare la macchina da presa e togliermi di mezzo. Kris Marshall e Kevin Bishop si sono incessantemente provocati a vicenda (lavorano insieme da quando erano ragazzi); Rebel Wilson e Jonathan Biggins reagivano con il loro  tipico sarcasmo australiano; Tim Draxl inciampava cadendo a faccia a terra (un autentico clown di talento); Xavier esplodeva in autentica collera, e infine ONJ (Olivia “Tu sai chi”) non faceva altro che buttarsi a testa bassa nella mischia. Commedia allo stato puro. Quando è stata l’ultima volta che hai riso fino alle lacrime? Stavamo girando nella roulette di RAY (lo spacciatore) una scena piuttosto intima. Lizzy ed io avevamo deciso di far indossare a Steve Le Marquand degli orrendi mutandoni per quasi tutto il film. Ora, io dovevo fare un primo piano delle mutande (per ragioni di sceneggiatura). E’ stato subito chiaro che non avrei potuto avvicinare l’obbiettivo quanto mi serviva senza portare l’espressione ‘fondamentali attributi’ ad un livello estremo. L’unica soluzione era quella di creare uno schermo davanti alla parte pericolosa dell’inquadratura con la testa di Kevin Bishop. Steve e Kevin erano a pochi centimetri di distanza. Una volta partite le risatine, Kevin è entrato in modalità ‘Robin Williams’, e una volta che lui parte è impossibile fermarlo. Dopo una faticosissima mezz’ora l’intera troupe si stava rotolando sul pavimento senza che fossimo riusciti a girare una singola inquadratura. Ho perso le staffe. Per la prima volta nella mia carriera, ho perso il controllo del set. Più mi sgolavo dicendo a tutti di smetterla e di crescere, peggio era. Alla fine, disperato, ho buttato fuori dal set 35 ‘ragazzini’ e ho girato con la macchina da presa io stesso. Quando, furioso, sono uscito, ho trovato 100 adulti ancora piegati in due, che ridevano a crepapelle. E’ stata una delle giornate su un set più belle di tutta la mia vita. La musica è stata la ‘ciliegina sulla torta’ della mia vendetta. La mia idea era quella di far fare l’intera colonna sonora del film a Guy Gross, utilizzando classici motivi australiani da matrimonio. Tutte quelle meravigliose canzoni fatte a pezzi nel corso degli anni da terribili band da matrimoni (non mi sono mai ripreso da MICKEY di Tony Basil). Nessuna  sottolineatura…solo la band. Mano a mano che il grande giorno perde compostezza, i membri annoiati della band si trasformano in Eroici Chitarristi, scatenando l’inferno. Avuto sentore di questo, Olivia aveva deciso di partecipare. Io le ho detto di no: stavolta avrebbe recitato solo per la pagnotta. Va bene, e se John Farrar scrivesse qualcosa? Non lavoravano più insieme da anni. Mi prendi in giro? L’uomo che ha scritto Xanadu! Il brano dei titoli di coda è stato prodotto in collaborazione con il mio vecchio amico Marius De Vries (Massive Attack, Madonna, Bjork). E, orgogliosamente, è anche il primo brano dance di ONJ in assoluto. Mi dispiace, signor Niven. Odio doverle dimostrare che ha torto … ma credo sia quello che abbiamo appena fatto. E pensare che sono stato pagato per questo lavoro. Stephan Elliott, regista PS: Tutti continuano a chiedermi di fare riprese ai loro maledettissimi matrimoni!

 

NOTE DI PRODUZIONE
La sceneggiatura di Dean Craig per Tre uomini e una pecora è stata sviluppata insieme ai produttori Share Stallings e Laurence Malkin. E’ la loro quarta collaborazione e dimostra ancora una volta lo stile unico di Craig, già noto al pubblico di tutto il mondo grazie alle due produzioni di Death At A Funeral (l’originale, Funeral Party, del 2007 per Sidney Kimmel Entertainment e il remake realizzato nel 2010 dalla Sony Screen Gems, interpretato da Chris Rock). Malkin ha poi contattato Mark Lindsay e Gary Hamilton della Arclight Films. Da abile ed esperto produttore qual è, Hamilton ha immediatamente intuito il potenziale del film, con una chiara visione di come produrre e finanziare il film in Australia. Hamilton ha poi consegnato la sceneggiatura al regista Stephan Elliott (Easy Virtue – Un matrimonio all’inglese, The Eye-Lo sguardo, Priscilla, la regina del deserto), appena rientrato in Australia dopo circa diciassette anni trascorsi all’estero, chiedendogli di leggerla ‘come favore personale’. Ricordando le parole del famoso sceneggiatore Richard Curtis (Love Actually) – che una volta gli aveva detto: ‘la sceneggiatura di una commedia funziona se scoppi a ridere almeno tre volte mentre la leggi’ – Elliott si è subito convinto di avere tra le mani un progetto al quale avrebbe lavorato volentieri. Storia di un matrimonio e dei suoi disastrosi preparativi, Tre uomini e una pecora è scritto da Dean Craig (Death at A Funeral, Off The Hook, Fresh, Caffeine) ed è prodotto dal team di Share Stallings (Death at A Funeral, Curious George 2, la serie TV di Curious George, The Reality Trap) e Laurence Malkin (Death at a Funeral, Five Fingers – gioco mortale, Soul Assassin, Caffeine), da Gary Hamilton per la Arclight Films (Salvation Boulevard, Meno male che c’è papà, Il mercante di Venezia, La rapina perfetta), e da Antonia Barnard (Burning Man, Last Ride, Il velo dipinto). Il cast di Tre uomini e una pecora è composto da attori straordinari, tutti entusiasti di far parte del progetto: da Xavier Samuel (Twilight: Eclipse, B ait, Anonymous, 2:37) che interpreta lo sventurato sposo, a Kris Marshall (Death At A Funeral, Il mercante di Venezia,  Love Actually) – già protagonista del film di Elliott Easy Virtue-un matrimonio all’inglese –che, con l’attore e comico inglese Kevin Bishop (The Kevin Bishop Show, Star Stories, L’appartamento spagnolo, Food of Love) e con l’australiano Tim Draxl (Tangle 2, The Shark Net, Traveling Light, Una bracciata per la vittoria), forma il terzetto dei suoi sciagurati testimoni. Elliott, amico da molto tempo di Olivia Newton-John, era convinto che lei fosse perfetta per interpretare ‘la madre della sposa’. Perciò quando la Newton-John ha accettato di tornare a lavorare sul grande schermo in Australia vestendo i panni di Barbara, ne è stato felicissimo. Del cast fanno parte anche Laura Brent (Not Suitable For Children, Le cronache di Narnia: il viaggio del veliero), che interpreta la sposa; l’Amica della sposa Rebel Wilson, che interpreta sua sorella; l’onnipresente Steve Le Marquand (Beneath Hill 60, Last Train To Freo, Kokoda) nei panni di Ray, uno spacciatore solitario; il comico Jonathan Biggins, che interpreta il padre della sposa, un uomo politico il cui braccio destro è Maureen, interpretata da Elizabeth Debicki, fresca di diploma al Victorian College of Arts. Elizabeth è stata poi chiamata a interpretare Jordan Baker nel prossimo film di Baz Luhrmann, The Great Gatsby. Dietro la macchina da presa, Elliott ha riunito una straordinaria troupe composta dai  suoi abituali collaboratori e da grandi nomi del cinema, tra cui il famoso direttore della fotografia Stephen Windon (Fast & Furious 5; The Pacific, The Fast and The Furious: Tokyo Drift e GI Joe 2: Retaliation, di prossima uscita); lo scenografo George Liddle (Daybreakers – L’ultimo vampiro, Willfull, Dark City), la costumista vincitrice dell’Oscar® per Priscilla, la regina del deserto, Lizzy Gardiner (Stealth – Arma suprema, Mission Impossible II, The Eye – Lo sguardo), e con la quale Elliott torna così a collaborare; il compositore Guy Gross (Scherzi maligni, Priscilla, la regina del deserto) e la montatrice Sue Blainey (Easy Virtue – un  matrimonio all’inglese, The Eye – Lo sguardo, Priscilla, la regina del deserto).Avendo collaborato con lo scrittore Dean Craig, Elliott afferma che lo script finale per le riprese è scaturito dall’unione delle due menti. “Dean ha uno stile definito e riconoscibile in tutto il film” ha detto Elliott. “Abbiamo lavorato insieme per far sì che il suo umorismo e la sensibilità australiana andassero di pari passo” … e ovviamente non poteva non esserci una pecora che finisce travestita da donna! Deciso ad ambientare il film non semplicemente in Australia, ma più precisamente nel Nuovo Galles del Sud, Elliott ha convinto lo Screen NSW (il fondo statale di sostegno) ad aiutarlo nella ricerca delle location ed riuscito ad affittare un elicottero per monitorare dall’alto le aree intorno a Sydney (sorvolate insieme all’amico e grande pilota Gary Ticehurst, morto tragicamente in un incidente di volo 5 mesi dopo la fine delle riprese, poco prima del completamento del film. Elliott spera che Tre uomini e una pecora renda Gary orgoglioso). Proprio durante una di queste ricognizioni è stata trovata la location perfetta per il matrimonio: Yester Grange, una grande villa in stile edoardiano arrampicata su una sbalorditiva scarpata nel cuore delle Blue Mountains. Malkin e Stallings oggi sono grati a Screen NSW e a Screen Australia per aver sostenuto le idee di Elliott per il film ed hanno apprezzato l’impegno profuso da questi enti per assicurare che il film venisse prodotto. Le riprese sono durate complessivamente otto settimane e sono state effettuate nei Fox Studios di Sydney e, per gli esterni, nel Lane Cove National Park, nel quartiere The Rocks di Sidney e nelle pittoresche Blue Mountains … tutto nel bel mezzo del picco dell’estate australiana, con un’ondata di caldo soffocante. Avendo partecipato da poco ad un matrimonio estivo in Australia, al quale venivano offerti ombrellini parasole agli ospiti al loro arrivo, Elliott ha chie sto allo scenografo George Liddle di fornirne di analoghi alle comparse che interpretavano gli invitati nella scena del matrimonio. Questa cosa si è dimostrata estremamente utile per evitare pericolosi colpi di sole e svenimenti con temperature che  hanno sfiorato anche i 40 gradi e la troupe costretta a resistere al caldo torrido mentre venivano girate le scene del matrimonio negli spettacolari giardini di Yester Grange.  Un personaggio centrale della commedia è stata Ramsy, l’ariete di razza merino che Jim Ramm, il padre della sposa, tiene in grande considerazione, attribuendogli il suo successo – ‘dietro un grande uomo c’è sempre un grande ariete’! Di norma, qualsiasi pecora merino che si rispetti sarebbe stata tosata prima dell’estate; ma, per rispettare la sceneggiatura, Ramsy ha dovuto conservare il suo meraviglioso vello per apparire in tutto il suo splendore sullo schermo, con il risultato che il team di produzione ha dovuto tenerlo in un ambiente con l’aria condizionata tra un ciak e l’altro.  Sempre  di buon umore, durante le riprese Ramsy è stato fatto calare da una finestra, è stato travestito da drag queen e ha dovuto subire la vergogna di far finta che nel film gli venissero rimossi gli attributi. Si è distinto tra i membri del cast, nonostante a un certo punto ‘se la sia data a gambe’ sparendo giù per la montagna, per essere poi recuperato sano e salvo e con un’espressione un po’…ovina. Il direttore della fotografia Stephen Windon ha girato Tre uomini e una pecora usando una rivoluzionaria macchina da presa ARRI ALEXA. Secondo film australiano per il quale è stata usata questa macchina, è stato il primo però ad utilizzarne i dati non compressi, dando alle immagini una migliore risoluzione e la possibilità di un maggor controllo della qualità nella successiva fase della correzione colore. Questo sistema altamente innovativo sta ridisegnando il futuro del modo di fare cinema. Le riprese in interni del matrimonio sono state effettuate nei Fox Studios di Sidney, in un gigantesco padiglione da matrimoni  costruito in uno dei principali teatri di posa. Con lati rimovibili su 360 gradi e strutture ad hoc per le luci, questo set ha dato a Stephen Windon maggior controllo e maggiore capacità di movimento rispetto ad uno spazio che altrimenti sarebbe stato molto ridotto. Lo scenografo George LIddle ha realizzato gli interni della casa, facendo attenzione a combinare l’epoca e l’autenticità degli esterni della dimora storica Yester Grange, ricostruendo la casa di una famiglia benestante come quella dei Ramm. La costumista premio Oscar Lizzy Gardiner ha lavorato con Liddle ed Elliott per completare la perfetta messa in scena di un matrimonio alto-borghese. Tradizionalmente le scene di matrimonio rappresentano una grande sfida per chi opera con una macchina da presa, non sempre in grado di catturare i bianchi in modo corretto (il cosiddetto “white on white”), ma con l’uso della ARRI ALEXA, e la sua capacità di leggere il ‘bianco su bianco’, la Gardiner ha potuto disegnare abiti da cerimonia bianchi, con un omaggio allo stile di Paul Smith, per lo sposo e per i testimoni, nonché i sudici ‘mutandoni’ indossati da Ray, il personaggio di Steve Le Marquand, per quasi tutto il film. La Gardiner ha disegnato alcuni modelli di abiti per la sposa, prima di scegliere ‘il vestito’, che è stato poi maniacalmente realizzato su misura per l’attrice Laura Brent. La mise di Olivia Newton-John, madre della sposa, è invece un Collette Dinnigan, con un giacchino abbinato disegnato dalla Gardiner per completarne l’insieme molto chic. Se ci sono volute otto settimane per girare il film, sono stati poi necessari quattro mesi per montarlo. Stephan ha lavorato con la collega e amica di vecchia data, Sue Blainey, che aveva già montato tre dei suoi film precedenti: Priscilla, la regina del del deserto, The Eye –lo sguardo e Easy Virtue – Un matrimonio all’inglese. E si sono sentite sonore risate provenire dalla sala di montaggio durante il periodo in cui i due hanno lavorato insieme, esaminando le diverse scene e le possibili diverse opzioni e po rtando a termine il montaggio definitivo del film. Altre persone con cui Elliott ha lavorato a stretto contatto durante questa fase sono  state il compositore Guy Gross, che aveva già realizzato le colonne sonore di Frauds- Scherzi maligni e di Priscilla, la regina del deserto e il supervisore alle musiche Warren Fahey. Insieme hanno realizzato una straordinaria colonna sonora con musica contemporanea, comprendente anche pezzi classici degli anni ‘70 e ’80, ma mantenendo nell’insieme un’atmosfera generale da perfetta ‘Band australiana da matrimoni’,con classici quali Georgy Girl, Brand New Key (Rollerskate Song), Love Boat e Ballroom Blitz. Elliott ha anche convinto Olivia Newton-John a tornare in studio assieme al suo collaboratore di vecchia data John Farrar (con il quale lei ha lavorato per oltre trent’anni, producendo successi immortali come Xanadu e Physical tra gli altri), per scrivere e interpretare un nuovo brano dance intitolato Weightless che si sente durante i titoli di coda del film.  Tre uomini e  una pecora è stato completato due giorni prima della sua proiezione organizzata per 600 esercenti e distributori australiani alla Movie Convention sulla Gold Coast e che ha riscosso un enorme successo,. Introducendo la proiezione, Elliott ha detto “è bello essere di nuovo qui!”

 

 

 

La madre della sposa

OLIVIA NEWTON-JOHN è BARBARA

Nata a Cambridge, in Inghilterra, nel 1948, figlia minore del professor Brin Newton-John e di Irene, a sua volta figlia del premio Nobel per la fisica Max Born, Olivia si è trasferita a Melbourne, in Australia, con la sua famiglia all’età di cinque anni. A quindici anni aveva già formato un gruppo musicale tutto al femminile, chiamato Sol Four. In quello stesso anno vinceva il concorso per talenti del popolare show televisivo “Sing, Sing, Sing”, con un viaggio a Londra in premio. Nel 1963 Olivia era già in televisione in Australia in programmi quotidiani e settimanali di musica pop. Olivia ha inciso il suo primo singolo per la Decca Records nel 1966, una nuova versione di “Till You Say You’ll Be Mine” di Jackie DeShannon. Nel 1971 ha poi inciso una cover della canzone di Bob Dylan “If Not For You”, co-prodotta da John Farrar, con il quale peraltro collabora ancora oggi. Dall’album di esordio negli USA di Olivia, “Let Me Be There”, è nato il primo singolo con lo stesso titolo dell’album, entrato nelle top ten,  che le ha fatto ottenere un riconoscimento come miglior promessa femminile dalla Academy Of Country Music oltre ad un Grammy Award come miglior country vocalist. Ma questo è stato solo l’inizio di una carriera che si sarebbe rivelata straordinaria. Con oltre 50 milioni di album venduti, i suoi successi comprendono altri tre Grammy, diversi Country Music, American Music e Peoples Choice Awards, dieci successi al primo posto nelle classifiche – tra cui “Physical,” rimasto in cima a tutte le classifiche per dieci settimane consecutive – e oltre 15 singoli entrati nelle top 10. (Nel settembre 2008 Billboard Magazine ha inserito “Physical” al sesto posto della sua Top 100 delle canzoni di tutti i tempi).  Nel 1978 il suo ruolo da co-protagonista al fianco di John Travolta in Grease ha catapultato Olivia nell’universo delle superstar. Nella colonna sonora del film campione di  vendite ci sono i duetti “You’re The One That I Want” e “Summer Nights”, con Travolta, oltre al suo mega-successo, “Hopelessly Devoted To Y ou”. Ancora oggi Grease resta il musical cinematografico di maggior successo nella storia e nel 2008 ha festeggiato il suo trentesimo anniversario. Tra gli altri film da lei interpretati ricordiamo anche Xanadu, Due come noi, Un party per Nick e Sordid Lives. Il fascino di Olivia sembra essere senza tempo. Con una carriera ormai quarantennale, continua ad essere la persona vivace e creativa di sempre amata dai fan di tutto il mondo. Nel corso della sua carriera questa star così apprezzata – che ha ballato con Gene Kelly in Xanadu, ha condotto il popolarissimo show televisivo internazionale “Wild Life”, ha ottenuto un O.B.E. (Onorificenza dell’Ordine dell’Impero Britannico) dalla regina Elisabetta nel 1979 – ha anche sostenuto con forza diverse cause umanitarie, soprattutto  dopo la nascita di sua figlia Chloe nel 1986. (Chiaramente seguendo le orme della madre, Chloe ha da poco completato la registrazione del suo primo singolo). Olivia è stata Ambasciatrice di buona volontà per il Programma per l’Ambiente della Nazioni Unite mentre nel 1991 ha creato il Colette Chuda Environmental Fund/CHEC (un’associazione per la salute dei bambini) dopo la tragica scomparsa della migliore amica di Chloe per una rara forma di cancro infantile, con Olivia come portavoce nazionale del Fondo per dieci anni. La sua dedizione e la sua convinta adesione alla causa e agli obiettivi della CHEC hanno reso possibile all’Organizzazione ottenere attenzione e sostegno da tutto il mondo.  Ma la sua vita da star ha avuto anche momenti molto difficili. Negli anni ‘90, Olivia è riuscita a vincere la sua personale battaglia contro il cancro al seno, che le ha dato l’ispirazione per l’album da lei stessa scritto e prodotto “GAIA”, il suo lavoro più personale che rappresenta una riflessione sulla sua esperienza con il cancro. Olivia ne è uscita più forte e consapevole, diventando un punto di riferimento positivo per milioni di persone che stanno combattendo quella stessa battaglia. Da sopravvissuta al cancro, Olivia è sempre più nota e rispettata per il suo modo di parlare apertamente della lotta contro la malattia e per lo sforzo costante di sensibilizzare la gente sull’importanza della prevenzione. La sua personale vittoria contro il cancro ha portato all’annuncio della sua partnership con l’Austin Health per la creazione del Centro contro il Cancro e per il Benessere Olivia Newton-John (ONJCWC) nel Campus di Austin della sua città, Melbourne, in Australia. Il Centro fornisce attrezzature e servizi completi per il trattamento, la prevenzione, la formazione e la ricerca sul cancro, compreso un centro benessere per la mente, il corpo e lo spirito Nell’aprile 2008, Olivia ha guidato un gruppo di altri sopravvissuti al cancro, personaggi famosi e campioni olimpici, in una marcia lungo la Grande Muraglia cinese raccogliendo oltre 2 milioni di dollari per la ricerca sui trattamenti del cancro e per costruire il suo Centro. E’ stato pubblicato anche un CD come parte della campagna di ricerca fondi per il Centro, “Olivia Newton-John & Friends: A Celebration In Song”, uscito in tutto il mondo e contenente duetti con Keith Urban, Delta Goodrem, Sir Cliff Richard, Richard Marx, Amy Sky e Barry Gibb, solo per citarne alcuni. Nel novembre del 2009, Olivia era pronta ad inaugurare il suo Centro contro il Cancro e per il Benessere. Olivia continua a donare generosamente a questa comunità e, per i suoi sforzi costanti, ha ottenuto numerosi riconoscimenti da parte di organizzazioni ambientali e benefiche, tra le quali: la American Red Cross, la Environmental Media Association, la Women’s Guild of Cedar’s Sinai Medical Center, la Rainforest Alliance and Concept Cure. Proseguendo i suoi sforzi per sostenere la battaglia contro il cancro al seno, Olivia ha lanciato anche il Liv Aid ®, uno strumento di auto-esame del seno che aiuta le donne a controllarsi in modo corretto ed efficace  Olivia attribuisce al proprio autoesame il primo passo verso la diagnosi del la sua malattia. Adesso, trascorsi ormai 18 anni (e libera dal cancro) è diventata un’appassionata attivista per la prevenzione e la diagnosi precoce e nell’incoraggiare le donne ad assumere un ruolo più attivo nella difesa della salute del proprio corpo.  Nel 1999 Olivia ha ottenuto un Emmy Award per il suo lavoro di autrice ed è tornata a lavorare come interprete con un tour in tutti gli Stati Uniti, per la prima volta dopo diciassette anni. Nel nuovo Millennio, la sua notorietà internazionale ha continuato a crescere. E’ stata invitata dal Vaticano per conto di Papa Giovanni Paolo II ad esibirsi in occasione delle celebrazioni del Giubileo dei Malati e dei Lavoratori sanitari, e si è emozionata cantando alla Cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Sidney del 2000 davanti ad un numero di spettatori stimato in quattro miliardi di persone in tutto il mondo. La sua esperienza olimpica si è arricchita anche di uno dei momenti ritenuti da Olivia tra i più memorabili della sua vita: l’onore di essere una del le staffette nel percorso della Torcia olimpica. Nel 2002 Olivia è entrata a far parte della prestigiosa Australian Music Hall Of Fame nel corso della sedicesima edizione degli Annual Aria Awards. Poi, nel 2006, ha ottenuto il Premio alla Carriera, consegnatogli dall’amico John Travolta durante il G’Day L.A. Ball. L’amore di Olivia per l’Australia si è manifestato ancora una volta in occasione del suo accordo con l’amico e socio Pat Farrar per lanciare vini tipici australiani da loro prodotti, con la caratteristica etichetta del Koala Blue, allo scopo di far conoscere con orgoglio il “sapore dell’Australia” al resto del mondo. Nel febbraio del 2005, con i soci Gregg Cave, Warwick Evans e Ruth Kalnin, Olivia ha aperto il Gaia Retreat & Spa nella Byron Bay, nel Nuovo Galles del Sud, luogo ideale per riposarsi, rilassarsi e rigenerarsi. La Spa ha vinto il Conde Nast Traveller 2008 Readers’ Spa Award come “Hotel Spa preferito oltreoceano: Australasia & Sud del Pacifico”. Nel gennaio 2010, TripAdvisor ha inserito  Gaia al terzo posto nella Top 10 degli alberghi di proprietà di persone famose in tutto il mondo, affiancando Olivia a colleghi  proprietari di hotel come Robert Redford, Bono e Robert De Niro. L’album natalizio di Olivia del 2007, “Christmas Wish”, contenente pezzi nuovi, ma anche classici e duetti con vincitori di Grammy come Barry Manilow, Michael McDonald, David Foster e Jon Secada, solo per citarne alcuni, è stato inserito tra i“migliori CD natalizi del 2007” da USA TODAY e, la famosa giornalista opinionista Liz Smith lo ha indicato come “il suo CD natalizio preferito del 2007”. Sempre nello stesso anno, Olivia ha tenuto il suo primo concerto speciale per la TV pubblica – “Olivia Newton-John: Live From Sydney!” – registrato nella storica Sydney Opera House con la Sydney Symphony. E’ poi uscito un DVD di due ore contenente questa straordinaria performance, oltre a sequenze tratte da altri concerti e ad un tour personale di Olivia in alcuni dei suoi luoghi preferiti di Sydney, pubblicato dalla Capitol / EMI nel gennaio 2008. Nel 2008 Olivia ha poi iniziato la sua attività di co-produttrice e co-conduttrice della serie della PBS, “Healing Quest, e ha poi interpretato di nuovo il ruolo di Bitsy Mae Harling del film Sordid Lives per la serie omonima prodotta dalla LOGO, che ha ottenuto ottime recensioni. Nel 2010 Olivia è apparsa anche in due episodi della serie di grande successo “Glee”, facendo registrare un altro successo tra le Top 100 con una nuova versione di “Physical” cantata assieme alla star di “Glee” Jane Lynch. Nell’ottobre del 2010 Olivia ha fatto parte del cast del docu-drama sul tema del cancro al senso “1 A Minute” e del film Score: The Hockey Musical. Nel 2008 Olivia si è sposata con il proprietario e fondatore della società Amazon Herb, John “Amazon John” Easterling  Insieme, Olivia e John si battono per preservare e difendere la foresta pluviale e le sostanze benefiche trovate nelle piante dell’Amazzonia. Recentemente hanno lanciato la bevanda organica originaria della foresta pluviale, Zamu, che ha ottenuto grandi consensi. Inoltre entrambi collaborano con l’associazione ACEER  che si batte per aiutare gli indigeni dell’Amazzonia ad ottenere il riconoscimento della proprietà sulle loro terre. Nel settembre 2009 hanno unito  le loro forze a quelle del Principe Carlo per il progetto “La foresta pluviale del Principe” che ha come scopo quello di sensibilizzare il mondo sull’importanza della foresta Amazzonica per gli equilibri della Terra. Con i suoi progetti attuali e futuri e le sue attività benefiche, la popolarità di Olivia in tutto il mondo è più grande che mai! Per ulteriori informazioni: www.OliviaNewton-John.com.

 

 

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