La Verità Nascosta…FOTO DI SCENA E INTERIVSTA AL REGISTA E NOTE
La Verità Nascosta é un thriller che esplora i limiti dell’amore, della gelosia e del tradimento. Adrián (Quim Gutiérrez), l’attraente direttore dell’ Orchestra Filarmonica di Bogotá, e sua moglie Belén (Clara Lago) sembrano essere molto innamorati, ma quando Belén comincia a dubitare sulla sua fedeltà, sparisce senza lasciare traccia
Adrián trova conforto…..
NOTE DI REGIA
Esiste nell’animo di ognuno di noi il desiderio malato di possedere la persona che amiamo. Su questa idea di possessione amorosa ho costruito la storia de La Verità Nascosta, una trama sinistra che parla di come sia impossibile amare quando ci si scontra con la nostra natura terrena. Il film mostra i rischi che si possono correre nel mettere alla prova l’amore del proprio partner.
La struttura del film é poco convenzionale, si tratta di una storia che viene narrata due volte, attraverso due punti di vista differenti. Nella prima metà, dove il personaggio principale è Fabiana, la narrativa è tracciata dai codici del genere della suspance. I movimenti della telecamera sono controllati, tecnici ed eleganti, creando un cinema più classico.
In seguito la storia si racconta di nuovo, attraverso gli occhi di Belén. Qui il genere subisce una grande metamorfosi e si trasforma in una dramma, carico di tensione e forti emozioni. La maggior parte di questa seconda metà si gira con la camera in mano. Questo per dare più instabilità allo sguardo del personaggio e per conferire all’attrice maggiore libertà scenica.
Il rigore della storia è uno degli aspetti più interessanti della sceneggiatura. Mi riferisco al fatto che si tratta di una pellicola contenuta, proprio come il bunker che soffoca poco a poco Belén. È contenuta nel suo numero di personaggi e location. Il bunker non è altro che la manifestazione materiale dell’amore malato e possessivo dei due personaggi.
La fotografia, la musica e la scenografia avvicinano lo spettatore ad un mondo proibito e suggestivo, sempre però stilizzato. La Verità Nascosta è legata ai meccanismi della mente, alla preoccupazione per il desiderio sessuale e al subconscio.
La stanza segreta della casa è la rappresentazione di questo luogo nella mente dove si nasconde tutto un mondo perverso, istintivo ed animale. Un luogo al quale non potremmo accedere se non attraverso l’ipnosi e i sogni (la chiave che apre lo specchio) e che nasconde le verità del nostro comportamento. Di conseguenza la musica classica contrasta così bene con questo aspetto e rappresenta il perfetto opposto: l’ideale, l’elevato, l’elegante.
Possiamo dunque dire che Belén e lo spettatore sono un elemento unico, rinchiusi entrambi in un luogo oscuro, osservano e ascoltano ciò che succede dall’altra parte, senza che nessuno se ne accorga. Ciò fa de La Verità Nascosta (che è anche la verità nascosta dello spettatore) un film molto coinvolgente sul piano teorico, ci costringe ad affrontare un’esperienza voyeuristica, così come lo è il cinema stesso.
Andi Baiz
La Verità Nascosta
Con la maestosità della musica classica e dei grandi concerti si apre il sipario di una delle più gratificanti e inusuali sorprese del cinema colombiano: La Verità Nascosta. Il progetto pone in risalto il talento di uno dei registi colombiani più eccezionali, Andi Baiz, lo stesso di Satanás.
La Verità Nascosta è il primo film colombiano-spagnolo, realizzato in collaborazione con 20th Century Fox, e anche il primo a debuttare in maniera importante in Spagna con 285 copie riscuotendo un gran successo. Il critico Jordi Battle de La Vanguardia di Spagna afferma:
“La Verità Nascosta si presenta come un film di suspence ben girato ed efficace, con volontà di stile e senza pecche: la tensione è costante e non si affievolisce mai. È interpretato in modo impeccabile: tanto Quim Gutiérrez, uno dei migliori attori del nostro panorama attuale, quanto Clara Lago e Martina García raggiungono delle creazioni intense dei loro personaggi, sembrano abilmente rivestiti di una seconda pelle”.
Andi Baiz, regista colombiano, laureato all’Università di New York (NYU) – Tisch
School of the Arts. Il suo cortometraggio Hoguera, girato in Colombia, venne selezionato per partecipare alla Quindicesima Edizione del Festival di Cannes 2007.
Satanás, suo opera maestra, basata sul romanzo ononimo di Mario Mendoza, riscosse un gran successo in festival di tutto il mondo come Montecarlo e San Sebastian, e rappresentò la Colombia nella corsa per il Premio Oscar al Miglior Film Straniero nel 2008.
La Verità Nascosta, coprodotta da Fox International Pictures, è il suo secondo lungometraggio.
Cosa significa lavorare con uno studio di Hollywood come la Fox?
Garanzia, soprattutto di avere un’eccellente distribuzione e promozione nei principali mercati del mondo. Loro sono molto esigenti e durante le riprese dovevo difendere costantemente il mio punto di vista e le mie decisioni con argomentazioni solide e carattere. Era estenuante però a volte molto stimolante.
Come nasce il progetto de La Verità Nascosta?
Una prima stesura della sceneggiatura scritta dallo spagnolo Hatem Khraiche Ruiz-Zorrilla giunse tra le mie mani quando stavo lavorando al mio primo film, Satanás in Spagna. La sceneggiatura aveva un’anima meravigliosa, tuttavia era ancora una bozza. Mi diedi l’obiettivo di riscriverla in un anno e mezzo, cercando di dare più forza ai personaggi e spostando l’ambientazione in Colombia. In questo modo la feci
mia integrando anche le mie inquietudini e preoccupazioni.
Che esperienza le ha lasciato lavorare con attori come Quim Gutiérrez, Martina García e Clara Lago?
Quim Gutiérrez è uno dei migliori attori con il quale abbia mai lavorato. Un vero professionista, la maestria del suo lavoro risiede nei dettagli, che io stesso scopro di volta in volta rivedendo il film. Quim inoltre, è molto generoso con i suoi colleghi attori, si dedica molto a loro ma soprattutto, e prima di tutto, al film.
Con Martina García avevo già lavorato prima in Satanás, ed è una delle attrici più affidabili che io conosca, credo molto nel suo talento e nel suo impegno. È anche molto enigmatica perchè riesce ad incarnare allo stesso tempo l’aspetto puro e quello perverso. Ne La Verità Nascosta Martina interpreta un ruolo da protagonista molto complesso. È sorprendente vederla già nei panni di un’attrice con la A maiuscola.
Clara Lago è un’attrice con un talento innato. È perfezionista e molto matura. È impossibile credere che con i suoi soli 20 anni abbia saputo interpretare in modo così emozionante il ruolo di Belén. Clara è senza dubbio la stella del film ed è una delle attrici più promettenti del cinema attuale. Arriverà senza dubbio molto lontano.
Quale é stata la difficoltà nel girare La Verità Nascosta?
Sicuramente i dieci giorni che abbiamo girato nella casa che si trova a Mosquera alle porte di Bogotá, location principale del film. È stato un inverno molto rigido nel paese e Mosquera è stata una delle zone più colpite.
A causa del tempo arrivare sul set è stato sempre più difficile e questo ha rallentato moltissimo le riprese. Nonostante ciò, tutti abbiamo lavorato con cura e passione. I problemi provocati dal clima non si percepiscono nel video, anzi le scene che abbiamo girato nella casa sono veramente sofisticate e belle. Il direttore della fotografia, Josep M. Civit ha fatto davvero uno splendido lavoro.
Quali sono gli aspetti del film che vuole mettere più in evidenza?
In primo luogo il lavoro degli attori e il modo in cui il film è stato girato. Bellissima è anche la fotografia di Josep M. Civit e il lavoro meraviglioso di Federico Jusid che ha composto per il film una colonna sonora sorprendente ed accattivante.
Quali sono le aspettative sul lancio del film?
Vorrei che La Verità Nascosta catturi il pubblico, che lo riesca a sedurre, soprattutto quello femminile. Ho voluto fare un film originale, con molta suspence ma anche con un pizzico di humour e con personaggi molto attraenti. Il film è potente, divertente, con un aspetto classico e sofisticato.
Art Designer
Gli Art Designer Diana Trujillo e Bernardo Trujillo (scenografo, che ha lavorato in film come Blow, che vede come protagonista Johnny Depp e Frida, con protagonista Salma Hayek) hanno analizzato attentamente i luoghi de La Verità Nascosta per conoscere nel profondo questo progetto cinematografico, e prima di mettersi al lavoro effettuarono una grande ricerca che si estese fino alla Germania della II Guerra Mondiale.
La Verità Nascosta è una storia caratterizzata dall’architettura del dopoguerra e richiedeva aspetti decorativi molto specifici.
“Metà del film si svolge in un bunker, realizzato da un ingegnere nazista e così abbiamo dovuto effettuare delle ricerche su questo tipo di edifici e in ciò che era nella mente di chi li progettava”, dice Bernardo.
Ovviamente hanno dovuto approfondire anche la loro conoscenza riguardo il mondo della musica classica e della sua estetica perché il personaggio principale è il direttore di un’orchestra filarmonica; per non parlare poi dell’architettura degli anni ’40 visto che l’altra metà del film si svolge in una casa che si trova nel municipio di Mosquera e che è stata costruita da un architetto di nome Vicente Nasi.
Per entrambi i disegnatori allestire la casa di Mosquera è stata senza dubbio la sfida più grande. Nonostante fosse distante 40 minuti da Bogotà, raggiungibile solo con stradine sterrate aveva un peso storico ed estetico davvero speciale. “Si trovava in un luogo isolato, era invitante, credibile e con una personalità propria misteriosa ed interessante”, sostiene Bernardo.
Tuttavia non era in buono stato; i pavimenti erano rotti, le pareti coperte di umidità, la pittura molto rovinata e il tetto pericolante. Le piantagioni che la circondavano davano un tocco di verde molto bello, ma allo stesso tempo era un luogo molto fangoso. Si tolsero pezzi di pavimento in buono stato per metterli nei punti strategici e si sistemarono i muri del salone principale, lottando continuamente contro l’umidità.
Vicente Nasi, architetto della casa, realizzò molti edifici di architettura moderna mischiata con uno stile molto europeo; tra questi ricordiamo Bauhaus, dove usa oggetti molto belli, non con fine decorativo ma piuttosto funzionale. “È la funzione dell’oggetto che ne determina la forma, tutto è messo in un determinato modo per una regione specifica”, spiega Diana Trujillo.
Il bunker teoricamente si trovava ad un lato della camera matrimoniale e dal suo interno si poteva vedere un’altra stanza, il bagno e attraverso alcune finestre, ma non il contrario. Dunque per Bernardo era importante trovare un’estetica per la casa che fosse anche funzionale per la relazione fra tutti questi spazi.
Doveva somigliare ad una struttura abbandonata quaranta anni fa, piena di umidità, provvista di un sistema idraulico che prendeva l’acqua da un lago vicino alla casa. Pertanto parte del progetto spingeva a coinvolgere molto il fattore dell’acqua, tubi di metallo e sistemi isolanti in modo da conferire all’ambiente un’atmosfera molto fredda ed ostile.
Nel giro di un mese è stato costruito in uno studio televisivo un modello in 3D con muri spessi 60-70 cm come quelli di allora, in modo da dare l’idea di pareti con un isolamento totale.
Partendo dai muri sono state disegnate le porte e gli specchi doppi attraverso i quali si vedevano le altre stanze. Per l’arredamento vennero incorporati elementi come una radio a onde corte, cibo in scatola della seconda Guerra Mondiale, un abito, un mobile stile ‘art-decó e un comodino. Il resto era in stile militare.
Luoghi come il bar dove lavora Fabiana, l’ufficio di Adrián e il teatro Jorge Eliécer Gaitán, come anche la solennità dei musicisti della filarmonica, calzano perfettamente.
L’atmosfera del film è arricchita dalla stessa Bogotà che secondo Bernardo “è piena di ricchezza visiva e sensoriale, con tanta musica, cultura e cibo; gli ambienti esterni sono bellissimi, c’è molto verde, rosso delle terracotte, è un ambiente carico di ispirazione e molto intenso sotto tutti i punti di vista”.