È terminata la lavorazione di Fuori c’è un mondo, terzo lungometraggio diretto da Giovanni Galletta, regista di Dopo quella notte e Il mistero di Laura.
Protagonisti del lungometraggio, la cui distribuzione è prevista per i prossimi mesi, sono Emanuele Bosi (Questo piccolo grande amore, La vita è una cosa meravigliosa), Giulia Anchisi (Anni felici, Sole, cuore, amore), Bruno Crucitti (Don Matteo e Il giovane Montalbano in tv) e Alberto Tordi (Cronaca di un assurdo normale), con la partecipazione di Ines Nobili (L’ultimo bacio, Gallo cedrone) e Anna Paola Scaffidi (Le conseguenze dell’amore, Il portaborse).
La vicenda del giovane scrittore Gabriele, che riesce a vincere lo stato di depressione che lo ha portato ad evitare a lungo le persone e che vede il mondo riprendere ad accoglierlo nella sua struggente bellezza, sebbene l’approdo al cambiamento ed alla ricerca della felicità che sta inseguendo si rivelerà tutt’altro che semplice. Durante una corsa di allenamento sul lungotevere, Gabriele perde i sensi a causa di un calo di zuccheri ed è soccorso da Lorenzo, uomo senza fissa dimora che vive sotto il ponte dove lo scrittore ha accusato il malore e del quale rimane particolarmente colpito, in quanto l’uomo possiede un quadro piuttosto raro che è identico ad una copia che sua madre custodiva quando lui era bambino. Ritorna anche il giorno dopo a cercare Lorenzo, ed il clochard lo incuriosisce sempre più per la sua saggezza e bontà d’animo che coniuga alla sapiente e simpatica ironia che lo contraddistingue. Gabriele insiste per fare a Lorenzo un favore; il clochard non ne capisce il motivo, ma poi, di fronte all’insistenza del ragazzo, finisce per accettare e chiede a Gabriele se gli è possibile assumere sua figlia Valentina nel ristorante di cui è proprietario. Quando Gabriele conosce Valentina, da subito si trova attratto dai modi dolci, timidi e signorili della ragazza e tra i due non tarda a nascere una intesa basata sulle insolite coincidenze che li accomunano. Valentina è ospitata in una canonica della chiesa dove lavora don Daniele e divide la piccola stanza con Arianna, prostituta che il sacerdote ha tolto dalla strada. L’umanità di Daniele, però, ha a che fare anche con sentimenti che rischiano di portarlo ad una ingiusta condanna, prima di tutto da parte di una società che si rivela omologata ormai oltre ogni limite accettabile. Gli inaspettati eventi che seguiranno, in particolare quelli legati alla drastica e pericolosa decisione presa da Lorenzo al fine di risolvere la precarietà della sua vita e di quella di sua figlia, cambieranno alla radice le vite di ognuno dei personaggi.
“I personaggi protagonisti di Fuori c’è un mondo sono i versanti, le voragini non troppo dissimili del malessere esistenziale tipico di questi tempi, cioè persone sfiduciate nei confronti delle vita e ferite nel profondo a causa dell’estrema difficoltà di realizzare i propri sogni” dichiara il regista. “Lasciare cadere la possibilità di riconoscersi realizzati e, quindi, felici sarebbe inaccettabile, significherebbe non solo arrendersi, ma perdere la speranza che esista un senso nella propria vita. Il mio film è un dramma che parla della precarietà esistenziale, ma non solo, della vita, ed è passando nel culmine della ‘tempesta’ più grande della loro esistenza, combattendo con le intemperie peggiori, che i protagonisti troveranno, forse, la liberazione dalle loro prigioni e, magari, la possibilità di una rinascita attraverso la visione reale di un orizzonte in cui la felicità sembra raggiungibile. Inoltre, è doveroso per me menzionare i due interpreti principali, che meritano una segnalazione particolare perché hanno dato davvero tanto al film: Emanuele Bosi, che in molti già conoscete per titoli popolari come Questo piccolo grande amore e Una canzone per te, e Giulia Anchisi, attrice molto giovane ma con un grande senso del mestiere e, soprattutto, un talento straordinario. Sono convinto che arriverà lontano”.