GIOVANNI ANZALDO TRA I PROTAGONITI DE “IL GIARDINO DEI CILIEGI” AL TEATRO STABILE DI TORINO FINO AL 30 ottobre

 

GIOVANNI ANZALDO TRA I PROTAGONITI DE “IL GIARDINO DEI CILIEGI” AL TEATRO STABILE DI TORINO FINO AL 30 ottobre 

Giovanni Anzaldo torna nella sua città natale, Torino, per portare in scena “Il giardino dei ciliegi” che ha aperto la stagione teatrale 2016/17 del Teatro Stabile. Dopo l’anteprima nazionale che si è’ tenuta lunedì 10 ottobre al Teatro Carignano di Torino, sullo spettacolo, tratto dall’ultima opera di Čechov, a partire dall’11 si è’ alzato il sipario del Teatro Stabile e resterà in cartellone fino al 30 dello stesso mese. Notevole il cast diretto da Valter Malosti: Elena Bucci, Natalino Balasso, Fausto Russo Alesi, Piero Nuti, Eva Robin’s, Roberto Abbiati, Gaetano Colella, Roberta Lanave, Camilla Nigro, Jacopo Squizzato e con gli allievi della Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino Federica Dordei e Alessandro Conti. “Il giardino dei ciliegi”, scritto tra il 1902 e il 1903 per la maggior parte a Jalta, dove l’autore, minato dalla tubercolosi, si era stabilito da tempo. Una storia di perdite, di denaro dilapidato, di lutti, di passioni sfiorite e tanto altro ancora. Una nuova avventura professionale, a teatro, per l’attore lanciato da pellicole di grande successo come “Razzabastarda” di Alessandro Gassmann e “Il capitale umano” di Paolo Virzì, che da novembre riprenderà la tournée teatrale di “Mar del Plata” per la regia di Giuseppe Marini mentre da aprile 2017 porterà in scena, al Teatro Eliseo di Roma, lo spettacolo “L’isola degli schiavi” con Stefano Fresi.

“Trofimov è uno studente dalle idee rivoluzionarie, e dagli alti ideali. All’epoca il personaggio fu addolcito per evitare la censura, dichiara l’attore Giovanni Anzaldo, ma le sue parole erano violente, incisive. Auspicava alla rivoluzione (quella che poi avvene due anni dopo che la commedia andò in scena). E’ un ribelle, un eroe romantico che si considera al di sopra dell’amore. Non è molto lontano da uno studente che si potrebbe incontrare ad una manifestazione; uno di quelli sempre in prima linea, pronto a morire per un’idea. Non agisce mai, questo è il suo limite, ma le sue parole sono un veicolo per le generazioni future, o almeno, è quello che spera.”

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