Visto Café Society decolla dopo 40 minuti, ma quando inizi ad apprezzarlo finisce improvvisamente.


Visto Café Society  decolla dopo 40 minuti, ma quando inizi ad apprezzarlo finisce improvvisamente.

Allen non incassa più da tanto tempo negli Usa (dove la commedia è ormai scomparsa ed è stata sostituita da film con donne urlanti o da idee tipo Ted) ma anche nei botteghini in giro per il mondo Allen alterna successi a flop ma gli attori (giustamente) fanno la fila per lavorarci, tutti vorrebbero un giorno lavorare con Allen anche se ha sfornato film imbarazzanti e da dimenticare per sempre come “To Rome with Love” convincendoci però  subito dopo con gioiellini come “Blue Jasmine” per tornare a passi falsi come  ”Irrational Man”.

L’uomo dai 4 Oscar con “Café Society” ci racconta la storia di una donna “confusa” che sembra esser innamorata di due uomini, ma per arrivare a questo (che è la cosa migliore del film) bisogna passare per party di Hollywood dove le battute e le ambientazioni sono destinate ad un pubblico over 60. 

Curiosamente tutto è patinato,   preferiamo un Allen meno perfetto e più pungente sulla scrittura.

Quando invece il racconto si sposta da Los Angeles a New York dove uno dei due protagonisti apre il Cafè Society il film decolla, le parti migliori sono i racconti degli avventori del bar, però quando inizi ad affezionarti agli attori grazie a quello stile cinico che contraddistingue i dialoghi di Allen il film prende un sopravvento sentimentale con un finale affrettato.

Un film per over 50enni, la parte centrale quella delle ambientazioni del  ”Café Society” è la migliore. Un film per “Alleniani” incalliti senza enormi pretese.

Voto 6

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