Anteprima, martedì 14 giugno 2016
NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA 2016
“LA TEMPESTA” a Nisida: omaggio a Shakespeare e Eduardo, nella mise en éspace diretta da Fabrizio Arcuri, con Michele Placido e la partecipazione dei ragazzi del laboratorio teatrale di Nisida.
Debuttano il 15 gli spettacoli di Michèle De Mey e Jaco Van Dormael, Shirin Neshat, Emanuela Giordano
Un mese intero di programmazione per il Napoli Teatro Festival Italia, giunto alla nona edizione, organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival. Primo anno con la direzione artistica di Franco Dragone: 45 spettacoli in calendario, dal 15 giugno al 15 luglio, a Napoli e in diversi luoghi di particolare fascino di tutte le province della Campania, con uno sguardo allargato all’Europa e con significative incursioni nel lavoro di compagnie provenienti dal Giappone, Medio Oriente, Africa, America Latina e Stati Uniti.
L’anteprima del Festival sceglie un luogo simbolico e si colloca su un’isola, nell’istituto penale minorile di Nisida, e prevede un omaggio ideale a Shakespeare e a Eduardo De Filippo, nella riscrittura de La Tempesta, in forma di mise en éspace, con Michele Placido, la regia di Fabrizio Arcuri e le musiche originali di Antonio Sinagra.
L’ANTEPRIMA A NISIDA, OMAGGIO A SHAKESPEARE E A EDUARDO
Nel segno delle celebrazioni per i quattrocento anni dalla morte di Shakespeare, il Festival rende omaggio alla sua opera più rappresentativa, La Tempesta e dall’isola di Nisida – sede di un importante Istituto penale minorile – si coglie l’occasione per celebrare anche la figura di un altro grandissimo drammaturgo, Eduardo De Filippo.
L’ultimo testo scritto da Shakespeare verrà ripreso nella versione tradotta da Eduardo in napoletano nel 1983, un anno prima della sua scomparsa. Un’opera ultima e iconica, la prima del nostro cartellone, in un percorso narrativo a ritroso che vuole partire dai patrimoni ereditati dai più grandi artisti per tornare alle origini del messaggio del teatro: l’integrazione dell’uomo a livello individuale, sociale, collettivo. Scriveva Eduardo a proposito della sua Tempesta: «[...] Quale insegnamento più attuale avrebbe potuto dare un artista all’uomo di oggi, che in nome di una religione o di un “ideale” ammazza e commette crudeltà inaudite, in una escalation che chissà dove lo porterà? E preciso che tra gli “ideali” ci metto anche il denaro, la ricchezza, che appunto come ideali vengono considerati in questa nostra squallida società dei consumi».
La Tempesta – Omaggio a Eduardo è una mise en espace a cura di Fabrizio Arcuri, con la voce di Michele Placido e il coinvolgimento dei ragazzi che partecipano al laboratorio di scrittura e di teatro. Il laboratorio teatrale di Nisida costituisce uno strumento utile sia sotto il profilo culturale che di crescita personale, infatti i giovani ospiti dell’Istituto hanno sempre avuto la possibilità di sperimentarsi e confrontarsi attraverso le occasioni che sono state loro proposte partendo da un laboratorio interno permanente curato dall’associazione teatrale Teatrodisotto che prevede anche incontri, visione di film e spettacoli esterni alla struttura e tutto ciò che può essere spunto di riflessione, tempo recuperato… L’occasione de “La Tempesta”, con Michele Placido, è stata per i ragazzi un modo per misurarsi con un vero professionista e approfondire anche la scrittura drammaturgica sperimentandola dal vivo.
La scelta di questo inizio, in questo un così simbolico, è un modo per ricordare anche l’esperienza di De Filippo che, alla fine della sua vita proprio frequentando il carcere minorile di Nisida, fece emergere la richiesta di quella che è meglio nota come “Legge Eduardo”, il cui obiettivo era sostenere i ragazzi a rischio di emarginazione sociale e devianza. Il naufragio di Prospero darà il via ad un viaggio emotivo e umano attraverso le storie di ogni spettacolo presentato in cartellone. “Un percorso dell’anima – seguendo le parole di Franco Dragone – tra racconti di emarginazione, lotta al riscatto e ricerca di condivisione” .
Con Michele Placido, saranno in scena Ivano Schiavi, Francesca Ciardiello, Antonio Speranza, Sergio Del Prete, Salvatore Sannino ed i ragazzi del Laboratorio Teatrale dell’I.P.M. di Nisida. Al pianoforte Salvatore Cardone, percussioni Gianluca Mirra. Assistente alla regia e cura della messa in scena Ernesto Lama, musiche Antonio Sinagra, scene Luigi Ferrigno, costumi a cura di Fabrizio Arcuri. (Anteprima – a inviti – il 14 giugno. Replica 15 giugno, ore 20.30).
L’APERTURA – MERCOLEDÌ 15 GIUGNO 2016
Teatro, prima di tutto, con grandi nomi della scena nazionale e internazionale, come ad esempio William Kentridge, Robert Lepage, Shiro Takatani, Shirin Neshat, Brett Bailey, ma anche danza che qui incrocia i diversi linguaggi delle arti, come avviene nello spettacolo KISS & CRY (15 giugno, ore 21, al Teatro Politeama di Napoli. Replica il 16) di Michèle Anne De Mey e Jaco Van Dormael, attraverso cui il linguaggio del corpo dialoga con il cinema.
Nella sua giornata inaugurale, il Napoli Teatro Festival Italia propone, inoltre, la prima assoluta diASPETTANDO IL TEMPO CHE PASSA, scritto con i detenuti del carcere minorile di Airola (Benevento) per la regia di Emanuela Giordano (al Teatro Nuovo alle 19, replica il 16), con Giuseppe Gaudino, Adriano Pantaleo, Veronica Montanino e Salvatore Presutto. Il lavoro, che nasce nell’ambito del laboratorio di scrittura scenica “il palcoscenico della legalità” – ideato da Giulia Minoli, promosso da Fondazione CO2 Crisis Opportunity, Fondazione Silvia Ruotolo, Fondazione Polis e Fondazione Falcone – propone un intenso racconto incentrato sul tempo, quello con cui si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi, che in carcere passa diversamente, sospeso tra incertezze sul futuro e percezione di un presente che resta in attesa di essere vissuto. PASSAGE THROUGH THE WORLD è, invece, la creazione site-specific - per ilMuseo Diocesano Donnaregina Vecchia - di Shirin Neshat, artista iraniana tra le più interessanti del panorama video-cinematografico. Nato originariamente come indagine storica e studio dei conflitti contemporanei, è un’odissea musicale e visiva che, nel percorso dall’estremo e medio Oriente fino ai Balcani e al sud Italia, indaga i temi della perdita e della rinascita attraverso il ciclo della vita e della morte nelle diverse culture di questi Paesi. Shirin Neshat insieme a Shoja Azari (visual artist e film-maker) ed al compositore, musicista e cantante iraniano Mohsen Namjoo danno vita ad una performance in cui video, musica e canto si intrecciano indissolubilmente. Nel cast anche l’ensemble vocale Faraualla, la cantante e attrice Antonella Morea, la compagnia I Giullari di Dio della Parrocchia di Santa Chiara in Napoli. Il debutto, che segue un workshop di tre giorni (dal 12 al 14) è mercoledì 15 giugno (ore 23) con repliche fino al 20 giugno.